In piena Fase 1, quando già tutte le scuole italiane erano chiuse per l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, ci siamo chiesti come si stessero adoperando gli altri paesi europei per far fronte a questa situazione eccezionalmente inedita e come venissero organizzati l’aspetto specifico della gestione della didattica a distanza prima, e delle riaperture nelle scuole dei rispettivi paesi dopo.
In piena Fase 1, quando già tutte le scuole italiane erano chiuse per l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, ci siamo chiesti come si stessero adoperando gli altri paesi europei per far fronte a questa situazione eccezionalmente inedita e come venissero organizzati l’aspetto specifico della gestione della didattica a distanza prima, e delle riaperture nelle scuole dei rispettivi paesi dopo.
In particolare abbiamo indirizzato la nostra ricerca agli effetti e alle ricadute della pandemia sulla questione educativa e pedagogica: quali gli effetti sugli studenti, sulle famiglie e sugli insegnanti, e quali quelli sul sistema scolastico futuro.
Abbiamo pensato che potesse essere interessante, e speriamo anche un pò utile, condividere le nostre ricerche con tutti i nostri utenti dando vita a una nuova rubrica, Europa News, dal taglio esclusivamente europeo, come il titolo stesso ci suggerisce.
Il lavoro è stato strutturato su tre filoni di ricerca:
Nonostante le diversità nell’organizzazione e nella gestione della didattica e soprattutto nelle decisioni governative sulle riaperture delle scuole, dai materiali raccolti (marzo-maggio 2020) emergono punti comuni in tutti i paesi:
Emerge oltre al tema del diritto allo studio, quello del diritto alla scuola intesa come come luogo di socializzazione, come ambiente che educhi alla partecipazione e alla cittadinanza consapevole, al senso civico e alla cultura delle cura dei beni comuni.
Una scuola inclusiva, democratica, aperta, innovativa, che faccia da volano a “un’Europa di pace e di progresso”, come auspicava in uno dei suoi ultimi discorsi[1] a pochi mesi dalla morte Enrico Berlinguer.
Sono parole che dopo trentasei anni, risultano ancora attuali e a cui possiamo aggiungere un’ Europa di equità e di giustizia sociale.
Ci auguriamo che questo nuovo strumento possa contribuire ad ampliare il nostro dibattito e la nostra visione e idea di cultura europea sulla scuola e nella scuola.
[1] Bruxelles, 22 marzo 1984 - Congresso del Movimento Federalista Europeo