La vicenda delle violenze dinanzi a due scuole di Firenze, della lettera della Dirigente Annalisa Savino e della risposta del Ministro Giuseppe Valditara
Il Comitato Tecnico Scientifico di Proteo Fare Sapere Roma e Lazio, in riferimento a quanto accaduto nei giorni scorsi a Firenze dinanzi a due licei del capoluogo toscano, alla lettera che la Dirigente Scolastica Annalisa Savino ha sentito il bisogno di indirizzare alla propria comunità e alla risposta del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, desidera esprimere la propria posizione, nella convinzione che, al di là delle polemiche, sia quantomai opportuno far sentire la propria voce sulla questione.
In tal senso, il CTS di Proteo Roma e Lazio dichiara che l’atto di scrivere una lettera alla propria comunità scolastica sia pienamente legittimo, nonché doveroso, per una Dirigente Scolastica che intenda (e compie) il proprio ruolo in una dimensione educativa ed educante, trovando altresì decisamente sopra le righe le esternazioni del ministro Valditara, il quale, invece di condannare nettamente un simile atto di violenza, ha ritenuto di doverla richiamare, enfatizzando i passaggi più personali di quanto da lei scritto e tralasciando completamente la gravità di quanto accaduto.
Il Ministro Valditara è legittimamente libero di non ritenere che quelle avvenute siano aggressioni che rievochino la barbarie del fascismo, così come di non ritenere che nel mondo, attualmente, si ravvisino le avvisaglie di un ritorno di tetri totalitarismi, ma nel suo fondamentale ruolo di Ministro non può e non deve assumere un atteggiamento di indifferenza rispetto a quanto accaduto, perché chi svolge un ruolo educativo e crede nell’educazione non può restare mai indifferente dinanzi a giovani studenti/esse che sono coinvolti in scontri e pestaggi, peraltro davanti a un istituto scolastico che è a tutti gli effetti una istituzione dello Stato.
Ben diversamente si è espresso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in quella che è stata una ferma risposta al grave silenzio del Governo sui fatti di Firenze, intervenendo per lanciare ai più giovani un messaggio chiaro e ricordando come solidarietà e impegno comune siano un prezioso antidoto contro la violenza. Un messaggio che le/i componenti del CTS di Proteo Roma e Lazio, le/i quali appartengono al mondo della scuola, dell’università, della cultura, dell’associazionismo, del sindacato e della società civile, fanno con convinzione proprio, invitando tutte/i a un elevato livello di vigilanza e ricordando come, nel passato, il patriottismo sia scivolato nel cieco nazionalismo, e quanto, oggi come allora, la democrazia sia un ideale esigente che richiede impegno quotidiano e strenua vigilanza contro qualunque restrizione delle libertà individuali e collettive, per mantenere vivo lo spirito e la lettera della nostra Costituzione.
Vi è anche un’altra considerazione che ci preme fare: a prescindere dal merito del contrasto tra la Dirigente e il Ministro, non è accettabile il ritornello, pienamente iscritto nella retorica discorsiva delle destre, in particolare di quelle più estreme, secondo il quale la scuola dovrebbe essere estranea alla politica. Si resta sorpresi nel constatare la reiterazione di questa mistificazione, peraltro avanzata da chi ha abbracciato la politica come proprio orizzonte esistenziale fin dagli anni passati tra i banchi di scuole e università. È a dir poco superficiale (per non dire, questa volta sì, strumentale) confondere appartenenza partitica con politica, facendo finta, evidentemente, di dimenticare che il ruolo fondamentale della scuola, la sua finalità ultima, è quella di formare cittadine e cittadini in grado, come ha insegnato Hannah Arendt, di partecipare alla costruzione della cosa pubblica, di essere, quindi, parte attiva della vita democratica che, per l’Italia, ha nella Costituzione il suo faro e la sua stella polare. La scuola della Costituzione, pertanto, la scuola democratica, è, e non può essere altrimenti, un laboratorio dell’agire politico in seno alla nostra comunità, ossia il luogo in cui abbiamo appreso e continuiamo ad apprendere i modi democratici con i quali ciascuno/a e tutti/e contribuiamo a costruire la comunità civile. Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio: sortirne tutti insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia. Questo insegnava don Lorenzo Milani, del quale ricorre il centenario dalla nascita, ai ragazzi e alle ragazze di Barbiana, questo abbiamo fatto nostro come adulti educatori. Ogni insegnante, ogni Dirigente, qualunque Ministro dovrebbe incarnare quest’aspirazione.
In questi giorni si sono levate molte voci che hanno chiesto le dimissioni del Ministro. Rispetto a ciò riteniamo che non spetti a noi dire se un Ministro debba o meno dimettersi. È compito questo del Governo e di chi lo presiede così come del confronto e del dibattito parlamentare. Quel che invece a noi preme ribadire è che il nostro sistema formativo necessita di figure apicali competenti, capaci di porsi realmente in ascolto con chi vive i contesti dell’educazione, dell’istruzione e della formazione a tutti i livelli; figure aperte, scevre da pregiudizi e, soprattutto, non autoreferenziali. Su questo aspetto oggi, come ieri (lo abbiamo ampiamente dimostrato) così come in futuro, nel pieno rispetto della dialettica istituzionale, non siamo disposti a fare sconti a chicchessia, convinti come siamo che quello di intervenire nelle questioni che attengono alla cosa pubblica (a partire dalla scuola) sia non solo un diritto ma soprattutto un dovere.
Il Comitato Tecnico Scientifico di Proteo Fare Sapere Roma e Lazio
Fabio Bocci (Presidente del CTS)
Antonino Titone (Presidente di Proteo Fare Sapere Roma e Lazio)
Rossana Assogna
Francesca Borruso
Carlo Cappa
Vincenzo Carbone
Cristiano Corsini
Giorgio Crescenza
Vanda Fontana
Eugenio Ghignoni
Antonella Isopi
Maria Grazia Lancellotti
Stefania Nirchi
Serenella Presutti
Christian Raimo
Vanessa Roghi
Tiziana Santoro
Tita Volpe