Giovedì 23/04/2020 ore 12.45
Onorevole Presidente, onorevoli Commissari
Ringraziamo per l’opportunità che ci viene offerta come Associazione Proteo Fare Sapere di esprimere la nostra opinione.
Rileviamo che il DL 22 del 8/4/20 non affronta bene il problema di come garantire la ripresa delle lezioni nel prossimo anno scolastico, ma si limita a dire che la DaD è prestazione ordinaria, mentre secondo noi risulta uno strumento non accessibile a tutti. Questa è una didattica che, privata delle caratteristiche essenziali dalla relazione educativa, risulta inadeguata in modo particolare per la scuola dell’infanzia, per gran parte della scuola primaria, per gli alunni con difficoltà, per chi sperimenta il disagio sociale, senza dimenticare i CPIA e la scuola per adulti e carceraria.
Bisogna pensare a un modo diverso di fare scuola; si dovranno dotare le scuole delle risorse necessarie per rimodulare i curricoli, potenziare il tempo scuola, attivare modalità organizzative per una didattica efficace e inclusiva (articolazione delle attività a gruppi, individualizzazione, classi aperte, potenziamento delle attività laboratoriali).
Per questo si deve ripensare a una formazione specifica dei/delle docenti sia iniziale sia in itinere non solo sull’uso delle tecnologie, ma anche sul piano metodologico-didattico; “non quantità ma qualità” contro tutti quelli che intervengono sui media in questi giorni dicendo che il prossimo anno scolastico dovremmo fare “due anni in uno”.
L’ipotesi del DL presta molta attenzione alla scuola secondaria, ma è carente riguardo alle scuole dell’infanzia e primaria. È stata nominata una Commissione per preparare l’inizio dell’a.s. 2020/21, ma mancano in essa i rappresentanti dei Comuni, cioè proprio quegli Enti che dovranno organizzare gli spazi in particolar modo per nidi, scuole dell’infanzia e primaria. Queste strutture risultano essenziali per la socializzazione e l’apprendimento essendo questi legati strettamente a una didattica in presenza dei/delle bambini/e.
Sono necessari aggiustamenti degli strumenti della didattica come l’eliminazione della valutazione espressa in decimi nella scuola primaria, ma anche nella scuola secondaria di I grado. La DaD rende particolarmente problematica nel I ciclo di istruzione la valutazione dei livelli di apprendimento degli/delle alunni/e per i/le quali l’interazione in presenza con i docenti di classe costituisce un elemento determinante nei processi di apprendimento. Si chiede pertanto che per l’a.s. 2019/20 l’indicazione di un giudizio sintetico riferito a un numero limitato di livelli possa rappresentare una modalità più idonea della scala in decimi ad attestare i risultati di apprendimento complessivamente raggiunti. Ci vorrebbe un’efficace formazione iniziale e in itinere dei/delle docenti sulla valutazione formativa e non solo sommativa dell’intero percorso di apprendimento. Non vogliamo fare qui un discorso sulla valutazione, ma il problema principale è la misurazione del rendimento con il voto; ciò che aiuta non è il voto in se stesso, ma la spiegazione dell’errore per giungere alla valutazione formativa.
Per finire ribadiamo che il piano di investimento per l’a.s. 2020/21 dovrà consentire di attuare un’autentica innovazione didattica necessaria per uscire dall’emergenza con un potenziale in grado di rispondere ai bisogni formativi dei giovani, alle esigenze di crescita del Paese e per superare le disuguaglianze destinate, viceversa, ad aumentare proprio in conseguenza all’emergenza stessa.
Grazie dell’attenzione.