Ci ha lasciato in questi giorni il compagno Paolo Raponi, figura di spicco del gruppo dirigente nazionale della CGIL-Scuola degli anni ‘80.
Ricco di interessi, passioni, musicista raffinato, insegnante e preside, Paolo ha svolto importanti incarichi per la valorizzazione e la qualità della comunicazione sindacale e della rivista “Valore scuola”.
Ha partecipato con la sua carica e ironia a momenti difficili della vita della nostra organizzazione, riuscendo sempre a sdrammatizzare le situazioni più complesse.
Lo vogliamo ricordare così, con uno dei suoi sonetti con cui riusciva sempre a strapparci un sorriso e un pensiero in più.
Alla sua compagna Florica, ai suoi famigliari, il nostro cordoglio e abbraccio.
E CHE, SOLO LUI?
Me so’ riletto Pascarella e Belli,
e er Fedro de Trastevere, Salustri,
e ortre ai versi de ‘st’omini illustri,
le pasquinate e puro li stornelli,
che cantaveno ai tempi de Pinelli
saranno ormai circa cinquanta lustri,
fori le mura, nei campi palustri,
li barocciari annanno a Squarciarelli.
Me so’ convinto, è cosa plateale:
a furia de strillà contro i tiranni,
tutti i ggiorni, co’ voce demenziale,
magara v’avrò dato noie e affanni,
ma so’ er mejo poeta dialettale,
de quest’urtimi centocinquant’anni.
Paolo Raponi 27 gennaio 2015