Pubblichiamo la lettera che alcuni ispettori di lunga esperienza hanno scritto al Ministro Bianchi. La lettera evidenzia le caratteristiche del nuovo concorso che non sono coerenti con il supporto al funzionamento e allo sviluppo dell’autonomia didattica delle scuole. Gli ispettori segnalano alcune delle criticità che anche la lettera al Ministro di Dario Missaglia aveva evidenziato. Non si devono sottrarre alle scuole le figure esperte che per anni, anche se in numero sempre più ridotto, hanno rappresentato un importante riferimento educativo e pedagogico. La scuola non ha bisogno di aumentare i dirigenti che si occupano dell’organizzazione e dell’amministrazione delle scuole, ha bisogno di esperti che sostengano la ricerca educativa e la sperimentazione didattica.
Italo Bassotto, Franco De Anna, Raffaele Iosa, Mario Maviglia
Egregio Sig. Ministro,
Le scrive un gruppo di “Ispettori Scolastici” un tempo identificati come tali e per tanto tempo impegnati nel lavoro con le scuole e con il Ministero dell’Istruzione, prima di essere “riclassificati” come Dirigenti Pubblici di seconda fascia.
Abbiamo letto e discusso tra noi le nuove norme che dovrebbero regolare il prossimo concorso ispettivo e che modificano, alcune anche con possibili effetti radicali, la figura/funzione del Dirigente Tecnico con Funzioni Ispettive (questa la nuova definizione) e le modalità del relativo reclutamento.
Alcune disposizioni, e soprattutto la loro traduzione nei programmi di concorso e modalità di effettuazione delle prove, ci paiono meritevoli di attenta applicazione e sperimentazione.
In particolare, il superamento, per la scuola secondaria, della frammentazione disciplinare.
Non che quella delle discipline sia una conoscenza/esperienza/competenza non rilevante per il lavoro dell’Ispettore; ma nella nostra concreta esperienza di lavoro in stretto contatto con la operatività degli Istituti scolastici, hanno nettamente prevalso altre competenze, riducendosi quelle sulle “discipline di insegnamento” a specifici e limitati episodi.
Perciò ci sembra anche interessante, e meritevole di attenzione e sperimentazione la unificazione della struttura delle prove di concorso, e/o la loro eventuale articolazione per “cicli scolastici”.
Dubbi ed interrogativi muovono invece dal confronto tra le prospettive delineate dalle nuove norme e le esperienze di lavoro ispettivo condotte per anni in rapporto alle scuole.
Innanzi tutto, la prossimità con il contesto locale. Dal testo del provvedimento si evince una definizione del “corpo ispettivo” come una “sezione dei Dirigenti Tecnici con Funzioni Ispettive” istituita presso il Ministero dell'istruzione”.
Dunque, in prima lettura, non articolata sul piano territoriale, che invece ha costituito elemento fondamentale della nostra esperienza condotta in rapporto con la operatività concreta spesso assai differenziata delle scuole del “sistema”.
Con la affermazione della Autonomia delle Istituzioni Scolastiche il lavoro concreto de “l’ispettore” si è caratterizzato per gli aspetti di “consulenza”, “promozione dell’innovazione”, “aiuto nella gestione delle organizzazioni complesse” e nei conflitti e/o contraddizioni che spesso vi si sviluppano.
Con la costituzione del Sistema Nazionale di Valutazione quel profilo storico (“Consulere, Promovere, Inspicere”) si è progressivamente arricchito di un tratto essenziale costituito dalla Valutazione, sia pure nella fase “istruttoria” (valutazione delle scuole, dell’organizzazione, del personale).
Si tratta di uno sviluppo ancora in corso e da ampliare e articolare (non inedito: si pensi che storicamente agli ispettori della “scuola elementare” spettava anche la erogazione delle abilitazioni all’insegnamento delle maestre/i).
Personalmente abbiamo vissuto, come ispettori, la fase di costruzione della Autonomia delle Istituzioni Scolastiche come caratterizzata da un processo storico di passaggio dalla funzione autoritativa della PA (la catena di comando), alla funzione di costruzione e operatività del sistema di services (regolazione, consulenza, valutazione) necessario a supportare la funzione di indirizzo generale (politico e amministrativo) del sistema di istruzione e la (complessa) realizzazione operativa rispondente alla garanzia di condizioni di effettivo esercizio di diritti eguali per tutti i cittadini.
Da qui la sottolineatura e l’interpretazione di quei tratti specifici del profilo della attività dei Dirigenti Tecnico Ispettivi, più sopra richiamati (Consulenza, Promozione, Valutazione, supporto alle dinamiche organizzative).
Naturalmente anche il processo di costruzione della Autonomia delle Istituzioni Scolastiche, come tutti i processi storici è (è stato) un sommarsi di accelerazioni, rallentamenti, finanche controtendenze. Come segnatamente accade per tutti i “sistemi” specie quelli di grandi dimensioni quantitative e che, come la scuola, coinvolgono in sostanza l’universo delle generazioni.
In particolare, riteniamo che, rispetto alle esperienze dello statu nascenti della autonomia, vi sia stata, specie negli ultimi anni, una ripresa delle problematiche strettamente giuridico-amministrative parallela a un declinare di quelle dello sviluppo della Ricerca Educativa e del suo sistema di service capace di coinvolgere le scuole stesse come protagoniste.
E dunque un appannarsi del ruolo del Dirigente Tecnico Ispettivo in tale direzione.
In tale relativo appannarsi viene messa in discussione anche la dimensione della “terzietà” del lavoro concreto dell’Ispettore, che si sviluppa tra l’interlocuzione operativa con le scuole autonome e le funzioni di indirizzo generale del Ministero. Un valore fondamentale in particolare in riferimento al progressivo sviluppo del Sistema Nazionale di Valutazione.
Rispetto a tali considerazioni “storiche” ci sembra di scorgere, nelle disposizioni normative che qui commentiamo, un rafforzamento di tale tendenza alla funzione giuridico-amministrativa degli Dirigenti Tecnici con Funzioni Ispettive, rispetto a quella di interpreti e promotori della Ricerca Educativa (consulenza, promozione innovativa, monitoraggio, valutazione) in rapporto diretto con le scuole autonome da un lato e con la direzione politica e amministrativa del sistema dall’altro (il Ministero).
Tale tendenza ci sembra confermata dalla composizione delle commissioni degli esami di concorso, In particolare:
Ci colpisce in particolare l’articolazione del primo punto sia pure con la possibile variegata scelta tra “dirigenti generali” del Ministero dell’Istruzione e/o altre figure (dai docenti Universitari, alla Avvocatura dello Stato, ai Consiglieri di Stato).
L’esperienza degli anni più recenti ci pare testimoniare che se si pone come prevalente la declinazione giuridico-amministrativa (pur nella sua importanza) si mortifichi proprio la possibilità di affrontare problemi cogenti che la nostra scuola attraversa e che richiederebbero uno sviluppo importante degli elementi della Ricerca Educativa più sopra richiamati e della funzione essenziale che in tale dimensione dovrebbero esercitare dei Dirigenti Tecnici con Funzioni Ispettive.
Solo per citarne i più rilevanti:
Vi è la fondata preoccupazione che con la caratterizzazione che assume la composizione della Commissione d’esame, il profilo del Dirigente tecnico con Funzioni Ispettive venga interpretato secondo una declinazione fortemente giuridico-amministrativa a scapito delle dimensioni tecnico-professionali evidenziate sopra.
Egregio signor Ministro, con le note precedenti abbiamo tentato di motivare le nostre preoccupazioni relative ai limiti della nuova normativa per la realizzazione del concorso ispettivo.
Sottolineiamo in particolare l’argomentazione di merito relativa alle necessità e priorità che dovrebbero caratterizzare il repertorio di competenze del corpo ispettivo e il contesto del loro esercizio operativo in connessione prossimale con la operatività concreta delle Istituzioni scolastiche da un lato, e il rapporto sia con l’Amministrazione che, soprattutto, con i modi, i soggetti, le esperienze della Ricerca Educativa.
Riteniamo che queste riflessioni siano importanti ed essenziali per la concreta definizione dei contenuti del Concorso, per l’impostazione delle prove concorsuali e gli indirizzi da assegnare al lavoro delle stesse Commissioni di esame.
Certi della sua sensibilità sull’intera problematica qui sviluppata, siamo disponibili ad ogni eventuale interlocuzione.
Italo Bassotto itbassot@tin.it
Franco De Anna l_ispettore@yahoo.it
Raffaele Iosa iosaraffaele@gmail.com
Mario Maviglia mario.maviglia@gmail.com