Grave e sconcertante la decisione sulla valutazione della Ministra Azzolina
Grave e sconcertante. Così si configura la scelta della Ministra Azzolina sul tema della valutazione di fine anno appena formalizzata con la O.M. 11/20.
Grave perché ancora una volta questa Ministra ha mostrato la totale sordità nei confronti degli appelli che da tutto il mondo associativo e professionale le erano stati rivolti affinché, proprio in considerazione dei caratteri straordinari di questa fine d’anno, almeno nella scuola primaria fosse evitato l’uso del voto decimale.
Sconcertante perché le motivazioni di questa scelta Iasciano senza parole. La Ministra infatti afferma che il non uso del voto decimale, avrebbe prodotto “una modifica ordinamentale, non giustificata né adeguatamente meditata” in quanto, sostiene ancora, ciò avrebbe comportato la definizione di griglie, descrittori, criteri per ciascuna disciplina e poi la loro spiegazione ai genitori e persino la traduzione alle famiglie non italofone. Come dire, si legge tra le righe, è molto più agile e comprensibile scrivere un numero senza troppi fronzoli; del resto la Ministra lo ha pubblicamente affermato: il 5 è 5, l’8 è 8. Di fronte alla nullità di cultura pedagogica che sta dietro queste affermazioni non resta che prenderne amaramente atto.
Siamo tuttavia certi che i docenti della scuola primaria anche in questa circostanza, come è successo in questi mesi, sorprenderanno la Ministra e il suo apparato burocratico; è vero, la protesta a distanza è un inedito ma può farsi sentire come può farsi sentire il diritto di riprendersi in mano l’autonomia che affida ai docenti il potere di scegliere criteri e strumenti per la valutazione, al di là delle scelte ministeriali. Facciamola vivere ora questa autonomia, in tutte le forme praticabili, con quella saggezza pedagogica che ha fatto la storia della scuola elementare in Italia.
p. Ufficio nazionale di presidenza
Dario Missaglia
(Presidente)
Roma, 19 maggio 2020