Nella giornata del 28 giugno, riunito in modalità mista, il Consiglio nazionale della nostra associazione, ha approvato alla unanimità, dopo una attenta analisi, la proposta presentata a nome dell’Ufficio di presidenza nazionale. Prende così il via una importante iniziativa politica, culturale e professionale che segnerà profondamente, almeno questo è quanto tutti noi ci auguriamo, e lavoreremo perché si realizzi, la storia della nostra associazione e il suo programma fondamentale. La proposta approvata non sarebbe stata possibile se, in questi mesi molto difficili, una parte rilevante delle nostre strutture periferiche non avesse sviluppato su diversi fronti una imprevedibile e ricca vitalità politica che ha generato iniziative diffuse rivolte al mondo della scuola: riflessioni, proposte e materiali di lavoro, corsi di formazione su molti e diversificati ambiti di iniziativa.
Alle tante persone, nostri quadri dirigenti e non solo, che hanno reso possibile questo bilancio così significativo con un pregevole lavoro di ricerca ed elaborazione sul territorio, ai membri del Comitato tecnico scientifico di Proteo che hanno offerto in molte e importanti occasioni contributi di grande qualità, il ringraziamento mio e di tutto l’Ufficio di presidenza nazionale. Un ringraziamento anche a quei quadri dirigenti della FLC, nazionali e territoriali, che nel corso delle tante conferenze realizzate, sia pure con differenze talvolta rilevanti tra territorio e territorio, hanno partecipato e contribuito alla nostra elaborazione. Di questo rapporto positivo, più volte richiamato insieme al Segretario generale della FLC, Francesco Sinopoli, avremo ancora bisogno per tutta la fase della realizzazione della conferenza.
Sulla base di queste premesse, con l’obiettivo di valorizzare la partecipazione e il contributo di idee delle nostre strutture territoriali e far esprimere al meglio la natura programmatica della conferenza, in modo da realizzare quel salto culturale che è alla base della decisone assunta a giugno scorso, la nostra conferenza di programma si articolerà in sessioni di lavoro da realizzare prudenzialmente in modalità mista, configurando così una sorta di itinerario in cui, per dirla con Freinet, “il cammino è importante quanto la meta”.
Nelle nostre intenzioni la modalità mista è pensata per favorire, per quanto sarà possibile, un recupero di vicinanza tra il gruppo dirigente e nello stesso tempo assicurare, con la dovuta organizzazione, una partecipazione a distanza a un più ampio pubblico, anche oltre i confini della nostra associazione.
La Conferenza nazionale
1. Sessione di apertura della Conferenza nazionale a Bergamo, (7 settembre) là dove tutto ebbe inizio. Un evento non solo per onorare un impegno assunto e ricordare le vittime del covid, ma anche per sviluppare una riflessione sui punti di partenza della nostra conferenza:
2. Seconda sessione, Firenze (14 settembre): la scuola, la funzione educativa e l’insegnamento di fronte alla frattura imposta dalla pandemia. La ridefinizione del concetto di ambiente, del rapporto tra uomo e natura, tra attività di trasformazione e futuro dell’umanità. L’incontro con l’ecologia integrale e i nuovi paradigmi dell’educazione. Il progetto di formazione di Proteo e l’Associazione Laudato si’.
3. Terza sessione, Torino (21 settembre): nuove tecnologie e innovazione didattica. Con la controversa esperienza della DAD, le nuove tecnologie sono entrate di prepotenza nel vissuto di migliaia di docenti, aprendo un dibattito di grande interesse sulla funzione che le nuove tecnologie potrebbero svolgere nel processo di innovazione per una didattica inclusiva. La riflessione dovrà approfondire i mutamenti (opportunità e rischi) che una diffusa competenza sulle nuove tecnologie comporterà sui modelli formativi, sulla organizzazione della scuola (anche sulla amministrazione), sulla struttura materiale della funzione docente (tempi, modalità, contenuti della didattica e relazioni tra docenti e lavoro di gruppo, ecc). Ipotesi di un modello formativo di Proteo.
4. Quarta sessione, Roma (28 settembre): autonomia scolastica, dirigenti scolastici, organi collegiali e partecipazione democratica. Le sfide della politica che interrogano ancora la scuola ed esigono: una riflessione su un ventennio di esperienze, limiti, contraddizioni irrisolte e domande per il futuro della scuola; un bilancio, politico e professionale sul ruolo del dirigente scolastico dopo vent’anni di esperienza e i suoi effetti sulle dinamiche interne alla scuola e al sistema e sulla professionalità dei lavoratori della scuola; riflessione sugli organi collegiali e rilancio della dimensione partecipativa nella scuola. La valutazione formativa come paradigma di una idea di scuola.
5. Quinta sessione, Messina (6 ottobre): le strategie per contrastare le diseguaglianze, le politiche per l’infanzia, il tempo scuola, i patti formativi territoriali, solidarietà e cooperazione interculturale, la valutazione inclusiva. La scuola che riparte dal Mezzogiorno è una sfida decisiva per il Paese; un laboratorio di grande importanza per il sistema nazionale e per la stessa crescita della nostra associazione.
Infine, Ravenna (19 e 20 ottobre): una due giorni del Consiglio nazionale, aperto ai componenti degli Uffici di presidenza territoriali per fare la sintesi delle indicazioni programmatiche che emergeranno dalle sessioni di lavoro e dedicare una sessione specifica a un bilancio della organizzazione di Proteo: la comunicazione interna/esterna, il radicamento territoriale, l’andamento delle iscrizioni, il punto sui corsi di formazione nazionali e territoriali, ecc. Proposte e indicazioni di lavoro. Ravenna, in questo anno di celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante, sarà infine l’occasione per tornare su un tema decisivo per la crescita civile e democratica del Paese: l’educazione linguistica democratica e la questione dell’educazione degli adulti nel nostro Paese.
Per l'Ufficio di Presidenza nazionale
Dario Missaglia
30 giugno 2021