di Fabio Bocci, professore ordinario di Pedagogia Speciale presso l'Università degli Studi Roma Tre
In queste ore, in vista dell'approvazione della legge di conversione del DL n. 71/24 calendarizzata in Senato per il giorno 23 luglio 2024 alle ore 11.00, si stanno levando ancora più numerose le voci provenienti dal mondo della scuola, dell’università, di esponenti delle associazioni dei familiari delle persone con disabilità, delle società scientifiche, dei movimenti, dei comitati e dei collettivi di insegnanti specializzati e specializzandi per il sostegno, della società civile, a sostegno della richiesta di stralciare quantomeno gli articoli 6 e 7 dal Decreto, in modo da dare ulteriore respiro al confronto su aspetti così delicati, i quali se approvati a colpi di forza, come sta avvenendo, rischiano di introdurre un elemento discriminatorio nella formazione degli insegnanti di sostegno e che, oltremodo, finirebbero con lo svilirne la qualità.
Risulta incomprensibile la mancanza di volontà di ascolto e l’irremovibilità del governo e del Ministro Valditara rispetto ai tanti dubbi sollevati dagli esperti, a partire dalle famiglie e dagli insegnanti stessi. Risulta incomprensibile soprattutto alla luce della disponibilità di tutti i soggetti coinvolti a un confronto pacato, mirato non alla stagnazione di una situazione alla quale va indubbiamente data una risposta ma a trovare alternative che non siano estemporanee o d’occasione, soluzioni finalizzate a migliorare l’intero impianto della formazione iniziale e in servizio dei docenti tutti, specializzati in primis, rispetto ai processi inclusivi.
Siamo schierati dalla parte di quanti fanno appello al buon senso delle forze parlamentari affinché accolgano almeno questa richiesta di stralcio e la riapertura del dialogo e del confronto.
Fabio Bocci