Pubblichiamo molto volentieri il progetto che vede protagonista la nostra struttura di Messina; un progetto, davvero di grande interesse e qualità, che si propone di ricercare nella relazione didattico educativa nella scuola dell'infanzia, i percorsi più significativi per praticare le indicazioni e i valori del nostro Protocollo pedagogico.
Lo segnaliamo volentieri a quanti vorranno magari realizzare gemellaggi, anche a distanza, per analoghe iniziative in altre realtà territoriali. Iniziative che Proteo nazionale non mancherà di sostenere sul piano organizzativo e finanziario. Nell'invitare dunque ad una attenta lettura del progetto, vi preannunciamo che nei prossimi giorni programmeremo una video conferenza in cui poterci incontrare per ragionare insieme sui possibili sviluppi.
Dario Missaglia
L’idea nata in Lute Milazzo e Auser Messina: Cuntu e mi cuntu
L’idea, nata ed elaborata nel contesto della Libera Università della Terza Età di Milazzo e di Auser Messina, si propone di valorizzare la comunicazione empatica che è propria del narrare, della trasmissione orale dalle vecchie alle nuove generazioni.
Digitalizzare un mondo di per sé refrattario a questa forma di educazione è stata la prima prova, ma i risultati sono stati confortanti.
Comunicare attraverso lo schermo ha sopperito al senso di solitudine e di inutilità esistenziale, provato da chi conosceva i ritmi del lavoro e la felicità degli abbracci.
Molte le attività progettate e realizzate, ma i nonni avvertivano il bisogno di riscostruire un rapporto, che al momento sembrava rallentato. Bisognava far rincontrare le nonne e i nonni con le nipoti e i nipoti, separati per lungo tempo e resi più fragili dal lungo periodo di lockdown.
Nasce così il progetto Cuntu e mi cuntu, raccontare e raccontarsi.
La prima fase del progetto - in fase di attuazione - si rivolge alle nonne e ai nonni, che hanno dovuto scegliere le storie da raccontare, sia attingendo alla vasta produzione non scritta, che ancora si tramanda nella tradizione popolare siciliana, ma anche alla tradizione scritta, codificata da Laura Gonzenbach, svizzera nata e vissuta a Messina, che ha trascritto in tedesco le fiabe raccolte in dialetto siciliano nelle province di Messina e Catania (Laura Gonzenbach, Fiabe siciliane, rilette da Vincenzo Consolo e a cura di Luisa Rubini, Donzelli, Roma, 1999).
La seconda fase del progetto prevede il coinvolgimento dei ragazzi nella scrittura della storia: tecniche di realizzazione del digital storytelling. I nonni dovranno imparare le tecniche di produzione del copione e del digital storytelling (le tecniche digitali per raccontare una storia attraverso immagini, brevi didascalie e/o video e per far parlare i personaggi).
La terza fase consiste nella divulgazione degli storyboard.
Il progetto in Proteo Fare Sapere Messina per la promozione di una DDI: Narrare. Perché?
Nella fase di divulgazione del progetto qualche insegnante ci ha chiesto di poterlo inserire nel PTOF del proprio istituto, proponendoci anche di attivare dei laboratori formativi.
Nasce così Narrare. Perché?
Gli interrogativi progettuali
Raccontare e raccontarsi è un’esigenza.
Essere coinvolti nella storia, trasferire nella storia emozioni e sentimenti, tradurre in immagini le paure più ancestrali e farli vivere/rivivere dai personaggi o dagli animali parlanti, che popolano la narrazione popolare, è il modo più antico e più efficace di comunicare e di creare relazioni nella crescita reciproca, nel superamento dei travagli esistenziali vissuti e non elaborati.
Quelle favole potrebbero esserlo ancora oggi?
Potrebbero esserlo per bambini e bambine, ragazzi e ragazze troppo abituati a cibarsi di immagini preconfezionate?
Può la narrazione simbolica degli usi e costumi della cultura siciliana concorrere alla costruzione del senso di appartenenza, dimensione imprescindibile dell’educazione alla cittadinanza?
Nel momento di crisi che stiamo attraversando può la comunicazione empatica e partecipata di un racconto lontano nel tempo essere l’ordito su cui costruire percorsi, che coniughino strategie didattiche innovative e consolidate prassi educative di insegnamento-apprendimento?
La via progettuale
Due gli obiettivi che si perseguono:
Le fasi operative
L’inserimento nei curriculi verticali (dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo e secondo grado) consentirebbe la realizzazione di percorsi formativi, nella pratica di un’autentica transdisciplinarità, dalla valorizzazione della lingua siciliana e italiana, all’educazione civica e alla storia.
È possibile vedere sul canale YouTube della Lute di Milazzo una nostra presentazione, con un esempio operativo: nuclei fondanti (ascolto, parlato, lettura e scrittura); nodo concettuale (resilienza) e un reading di favole esemplificativo.
Le fasi in presenza e in remoto
Azioni per la diffusione del progetto