Con riferimento all'articolo di Dario Missaglia "Dare senso pedagogico alla ripartenza nelle scuole", pubblichiamo volentieri questo contributo, invitando chiunque volesse partecipare al dibattito in corso, a scrivere all'indirizzo segreteria@proteofaresapere.it
Con riferimento all'articolo di Dario Missaglia "Dare senso pedagogico alla ripartenza nelle scuole", pubblichiamo volentieri questo contributo, invitando chiunque volesse partecipare al dibattito in corso, a scrivere all'indirizzo segreteria@proteofaresapere.it
Se il virus Sars-Cov-2, come tutti i virus, ha una sua forma di intelligenza nel suo cercare di adattarsi e di sopravvivere nel sistema biologico cui chiede (pretende) di essere ospitato, noi abbiamo un’arma in più (che lui non ha), mediante la quale aumentiamo le possibilità di batterlo: l’immaginazione.
Pubblichiamo volentieri questo materiale dell'USR Veneto, come utile contributo al difficile lavoro in cui sono impegnate le scuole in questo delicato momento, in vista della ripresa di settembre.
Testo a cura del Forum veneto delle Associazioni professionali della scuola.
Tra le tante cose spiacevoli che ci ha donato questa pandemia a una possiamo dare valore: in questo periodo ognuno di noi ha ritrovato il tempo di dedicarsi a quelle domande fondamentali, che dentro una scuola che per alcuni doveva assomigliare a una azienda, hanno rischiato di essere dimenticate. Sono riemerse, e non solo per la scuola dell’infanzia, le belle parole che distinguono l’educazione da tutti gli altri contesti sociali ritornando ad avere il loro ruolo di vincoli di senso: l’uguaglianza, la partecipazione attiva, la solidarietà, la ricerca, la sperimentazione, il corpo e la prossimità, la libertà, la democrazia. La scuola ritrova il suo principale mandato.
Il Covid 19, che ha pesantemente condizionato le vite di tutti i componenti della comunità educante, ha tuttavia consentito di aprire nuovi scenari e prefigurare un fare scuola diverso. Non bisogna perdere questa opportunità, a partire dalla valutazione di questo fine anno, per proiettarci nel futuro (immediato) del nuovo avvio e fare tesoro del tanto di buono che è emerso in questi mesi.
Se in tempi ordinari resta sempre complicato capire cosa racchiude e sintetizza un 6 o un 5, nell’attuale contingenza lo diventa molto di più. In che modo avrà inciso, ad esempio, sulle motivazioni degli alunni un evento quale quello vissuto, di cui saranno testimoni unici (speriamo) tra i loro pari? Quanto peserà, in tal senso, sul futuro dei maturandi, un’esperienza mozzata proprio all’epilogo? Si potrà valutare tutto ciò e farlo entrare in un numero?
Presentazione di Dario Missaglia
Il nuovo paradigma culturale per una scuola profondamente riformata e all’altezza del nostro tempo dovrebbe prevedere il definitivo superamento del disciplinarismo, quindi della separazione ormai anacronistica e assurda tra saperi/discipline di contenuto “umanistico” e saperi/discipline di contenuto “scientifico”. Se vogliamo trarre lezioni dal passato, allunghiamo piuttosto il nostro sguardo fino ad abbracciare figure come Leonardo, come Galileo, cioè fino al loro “umanesimo scientifico”.